PATERNA (IMMOFRANCHISING): ”PER LE AGENZIE VINCE IL MODELLO LIGHT”

 

Prosegue il ridimensionamento del settore delle agenzie immobiliari gestite in franchising, almeno per quanto riguarda quel tipo di affiliazione classica a cui il settore si è abituato a pensare da almeno 10 anni a questa parte.

Con la crisi del mercato residenziale che avanza si stanno facendo infatti largo altre formule alterative, sempre più leggere e flessibili nei costi e nei servizi.

Monitorimmobiliare.it ha chiesto a Gerardo Paterna, presidente di Immofranchising, di tracciare un bilancio sul segmento in vista di un biennio 2013-2014 che si prospetta tutto in salita.

D: Anzitutto i numeri: che indicazioni emergono dal rilevamento sulle reti franchising che avete appena concluso (vedi report completo in allegato)?
Paterna: Le reti in franchising in Italia oggi contano 5.345 agenzie, con 644 punti vendita chiusi nel giro di un anno (-10% rispetto al 2011).

Si tratta della conferma di una tendenza già emersa nel 2011 quando le reti affiliate avevano già lasciato sul terreno un altro 10%.

Il tutto – è bene ricordarlo – in un mercato italiano che conta un totale di 43.969 agenzie (e la novità di quest’anno è il calo del 0,58% rispetto al 2011) di cui 37.370 indipendenti, contro una fetta di franchising che pesa solo un 12%.

A risultare vincente invece è oggi la diffusione delle cosiddette agenzie aggregate che offre altre formule recenti di affiliazione più informale.

D: Che vantaggi danno questo tipo di aggregazioni “alternative”?
Paterna: Anzitutto permettono un contenimento dei costi, fattore in questo momento fondamentale per la sopravvivenza di un’agenzia.

A fronte di un franchising classico – con contratti della durata di cinque anni, con l’obbligo di seguir determinate metodologie di lavoro e obbligo di non concorrenza tra affiliati, royalties da pagare al franchisor tra i 500 e i 1.500 euro al mese, più altre “gabelle” come la modulistica marchiata, la pubblicazione di riviste o di altro materiale di marketing – meglio passare a formule di aggregazione tecnologica, aderendo ad esempio alla stessa piattaforma di condivisione di portafogli immobiliari.

Oppure scegliere di acquistare alcuni pacchetti di servizi specifici in base alle necessità, senza ulteriori vincoli e obblighi.

D: E per i prossimi due-tre anni quali sono le prospettive?
Paterna: Per le agenzie aggregate la strada per superare la crisi passa secondo me da una ancora maggiore propensione alla collaborazione, grazie a formule di piattaforme e portali intergruppo, ma anche di abbattimento costi grazie ad esempio a strutture in condivisione (partendo ad esempio da una struttura come l’ufficio legale).

Il 2013 sarà comunque un anno cruciale per capire quante altre agenzie chiuderanno e quante invece resteranno aperte, sia che si tratti di indipendenti che di affiliate.

A livello di mercato infatti il numero di transazioni di immobili negli ultimi anni si è contratto del 30-40%: nel biennio 2013-2014 si toccherà il fondo sia per i livelli di repricing che per i volumi di compravendite, poi inizierà la ripresa, dove i primi segnali non arriveranno dall’aumento dei prezzi, ma dalla ripresa dei volumi di vendita.

 

     

 

     

 

 

Fonte: articolo di Cristina Giua da monitorimmobiliare.it del 05/11/2012

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